Certosa di Trisulti, 5 agosto 2023 – L’Associazione Gottifredo, con il Museo di storia della Medicina della Sapienza di Roma e la Direzione dei Musei del Lazio, inaugura la Mostra “Il Corpo e l’Idea: la Testa anatomica di Filippo Balbi”.
Nella suggestiva cornice della Certosa di Trisulti, si è tenuta sabato scorso l’inaugurazione della Mostra dedicata alla celebre Testa anatomica di Filippo Balbi. L’evento ha suscitato un’emozione palpabile tra il pubblico e le autorità presenti.
“La Testa anatomica – ha dichiarato il presidente dell’Associazione Gottifredo, Tarcisio Tarquini – rappresenta un’energia artistica senza tempo che continua a ispirare e ad emozionare anche oggi. Siamo profondamente orgogliosi di questa mostra poiché è davvero un’iniziativa comunitaria.”
Il Vescovo di Anagni Alatri – S.E. Mons. Ambrogio Spreafico – ha voluto inviare il proprio saluto e rivolgere i propri auguri all’evento. Ecco il testo.
Rivolgo un cordiale saluto alle autorità intervenute e a tutti i presenti, esprimendo il più vivo ringraziamento all’Associazione Gottifredo, al Museo di storia della Medicina della Sapienza di Roma, alla Direzione dei Musei del Lazio e a quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo evento.
Apprezzo i principi ispiratori della mostra, fortemente orientati al lavoro corale e creativo, da cui deriva il valore delle connessioni: le connessioni tra i saperi, le tecniche e le arti, le connessioni tra la ricerca scientifica e gli studenti, le connessioni tra l’innovazione e l’espansione delle possibilità cognitive e percettive, le connessioni tra i corpi e l’infinito, le connessioni tra l’artista e questo luogo.
È molto significativo che la mostra sia ospitata nel refettorio e nella foresteria della Certosa, spazi originari di condivisione e ospitalità. L’augurio è che queste attitudini – condivisione e ospitalità -, nuovamente riproposte nel metodo e negli esiti dell’esposizione, possano servire all’educazione del cuore.
Ed è molto importante che le varie realtà istituzionali e associative continuino a lavorare insieme su progetti innervati dalla stessa sinergia, facendo tesoro dei segni di vita e di speranza che la Chiesa ha saputo iscrivere in luoghi come questo.
+ S.E. Mons. Ambrogio Spreafico